Cos’è, cause e sintomi
L’incontinenza cardiale è una patologia che colpisce il cardias, la valvola situata tra l’esofago e lo stomaco. Questa si apre ogni volta che vi passa il cibo e si richiude per evitare la risalita del contenuto gastrico. Colpisce di più le popolazioni occidentali che hanno una dieta più ricca di carboidrati e latticini e hanno uno stile di vita sedentario (lavoro alla scrivania, mancanza di movimento!)
L’incontinenza cardiale dipende dal cattivo funzionamento del cardias, che non riesce a trattenere il contenuto dello stomaco nella sua sede naturale. Tale condizione patologica può essere innescata da processi infiammatori (esofagiti), distensione gastrica spesso causata da stitichezza e presenza di gas nell’addome dovuti alla presenza di una cattiva flora batterica intestinale, il cosiddetto Microbiota intestinale. Tra le altre cause meccaniche abbiamo la perdita del tono sfinterico o ernia iatale (la fuoriuscita di una parte dello stomaco verso l’esterno, in prossimità dello sfintere).
L’incontinenza cardiale può manifestarsi anche come disfunzione secondaria ad altre patologie in grado di alterare la funzione e la motilità del cardias, tra cui il cancro dell’esofago o lesioni localizzate quali diverticoli, noduli e cisti.
Inoltre, un’anomala innervazione della muscolatura dell’esofago può contribuire allo scatenarsi della patologia, sebbene si tratti di una circostanza piuttosto rara.
I sintomi principali sono:
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eruttazioni frequenti;
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disfagia (difficoltà nel deglutire il cibo);
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dolore alla bocca dello stomaco;
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nausea;
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vomito;
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alitosi;
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salivazione eccessiva;
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singhiozzo;
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bruciore retro-sternale;
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acidità.
La disfagia può manifestarsi in associazione con:
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calo ponderale;
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mal di stomaco;
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dolore toracico, che tende ad aumentare dopo i pasti;
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attacchi di tosse;
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rigurgito acido del cibo.
Tra le complicanze più frequenti figurano:
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perforazione dell’esofago;
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stenosi esofagea;
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ulcere peptiche esofagee;
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infezioni ai polmoni per inalazione del materiale gastrico;
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faringite;
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raucedine;
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bronchite
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laringite.
Altri fattori di rischio sono:
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le cattive abitudini alimentari, tra cui l’abuso di alcol, caffè, bevande frizzanti e cibi molto grassi, intolleranze alimentari (tra le più frequenti l’intolleranza al lattosio, glutine, lievitati)
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lo stress;
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la gravidanza;
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il sovrappeso e l’obesità;
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l’abuso di farmaci gastro-lesivi o di medicinali che riducono la pressione dello sfintere (antistaminici, anticolinergici, calcio-antagonisti e antidepressivi triciclici).
Cosa fare in caso di incontinenza cardiale?
E’ fondamentale apportare alcune correzioni allo stile di vita in termini di:
- Dieta personalizzata sulla base dei cibi meglio tollerati (Test di genetica di nutrizione), eventuale Test del Microbiota intestinale ed evitamento di cibi irritanti la mucosa come bevande gasate, agrumi, cioccolato, caffè (soprattutto a stomaco vuoto) e alcolici.
- Masticazione e respirazione fatte in modo corretto;
- Postura corretta (purtroppo la posizione alla scrivania come molti di noi sono costretti a tenere, non consente una chiusura corretta del cardias); in tal caso le manovre osteopatiche sono un valido supporto.
- Respirazione diaframmatica per allentare le tensioni addominali dovute allo stress e vita frenetica; in tal caso risulta molto utile la pratica dello yoga o della Mindfulness;
- Gestione del peso. Un addome sporgente provoca una pressione sullo stomaco peggiorando la chiusura del cardias
Se attuando le precedenti correzioni, il problema persiste, allora si può ricorrere all’utilizzo periodico (cambio di stagione soprattutto, cicli da 2 mesi) di farmaci gastroprotettori, tra cui gli inibitori della pompa protonica assunti al mattino e alla sera e/o farmaci antiacidi da assumere subito dopo i pasti.
Se ciò non dovesse bastare, allora la soluzione definitiva è rappresentata dalla terapia chirurgica.