Il cibo può influenzare l’umore?

Il cibo può influenzare l’umore?

Nella mia pratica quotidiana di Nutrizionista, noto che le persone con disturbi gastrointestinali sono spesso depresse e stanche. Il primo a parlare dell’esistenza di un “cervello nella pancia” è stato il neurobiologo Michael D. Gershon nel 1998 attraverso i sui studi sulle connessioni  intestino-cervello.

Perché accade questo?

In meno di un decennio, egli arrivò alla conclusione che l’intestino è un organo“intelligente” con capacità di associazione e coordinazione proprie.

La ragione risiede nel fatto che nell’intestino si trova una rete nervosa molto complessa composta da oltre cento milioni di neuroni che gestiscono le attività intestinali e che si collegano al cervello tramite il sistema nervoso vegetativo.

La serotonina è il neurotrasmettitore che viene prodotto in maggiori quantità (95%) dalle cellule del sistema nervoso dell’intestino.

La serotonina nell’intestino:

  • inizia il riflesso peristaltico (che favorisce lo spostamento delle feci nell’ intestino)
  • mantiene il tono vascolare, e quindi regola i movimenti e l’attività digestiva;
  • invia segnali positivi, come la sazietà, o negativi, come la nausea.

La serotonina nel cervello:

  • regola il  del tono dell’umore, del sonno, della temperatura corporea, della sessualità;
  • favorisce l’empatia, funzioni cognitive, creatività e appetito.

 

Essa è nota per il suo legame con la depressione perchè alterazioni patologiche dei suoi circuiti provocano:

  • disturbi neuropsichiatrici come emicrania,  disturbi ossessivi- complusivi;
  • depressione e schizofrenia;
  • ansia  e disturbi dell’umore in genere;
  • disturbi alimentari (fame nervosa e bulimia);
  • eiaculazione precoce;
  • fibomialgia.

Come si può stimolare la produzione di serotonina?

In due modi:

  • consumando cibi ricchi in triptofano (precursore della serotonina)
  • evitando l’infiammazione intestinale attraverso la cura della flora intestinale

 

Quali cibi sono ricchi in triptofano?

 

 LATTE E LATTICINI

Un bel bicchiere di latte prima di andare a dormire potrebbe essere perfetto per un buon sonno. Formaggi di tutti i tipi sono l’ideale (il formaggio svizzero è una delle varietà con maggiore contenuto di triptofano).

Nota bene: se però soffri di Intolleranza la latte, avrai l’effetto contrario perchè  favorirai lo sviluppo di una flora intestinale cattiva causa dell’infiammazione intestinale. Come conseguenza avrai una minore disponibilità di triptofano.

 

CARNE

La carne è uno degli alimenti più ricchi. In particolare si parla della carne rossa (maiale e vitello), della carne bianca (coniglio e pollo). Anche uova, crostacei e pesci sono ottimi alimenti ricchi di triptofano.

LEGUMI E CEREALI

Legumi e cereali integrali  non possono assolutamente mancare nella dieta di coloro che vogliono aumentare la percentuale di triptofano nel loro organismo. Tra i primi spiccano ceci, fagioli e lenticchie, soia.

Per gli amanti della soia è proprio bene sapere che questo particolare cibo risulta tra gli alimenti più ricchi di triptofano in assoluto. Via libera, quindi, a semi e latte di soia oltre che al tofu.

 

Nota bene: se però soffri di problemi di tiroide te la sconsiglio!

 

 

 

 

Tra i secondi, invece, l’avena, il grano (e i relativi germi) e il riso integrale.

FRUTTA SECCA

La frutta secca è consigliata, in particolare quando si tratta di nocciole, arachidi e mandorle.

Nota bene: se però soffri di Intolleranza al Nichel, devi evitare legumi e frutta secca in quanto ricchi di nichel che possono favorire, in questo caso, l’infiammazione intestinale.

FRUTTA E VERDURA

Anche frutta e verdura sono alimenti ricchi di triptofano. Mango, datteri e banane sono tra i cibi maggiormente appropriati per integrarlo. Tutte le verdure sono indicate, ricordando di non disprezzare la buccia delle patate.

CACAO

Infine bisogna assumere il cacao, sia in polvere che in barrette di cioccolato.

Nota bene: se però soffri di Intolleranza al Nichel, devi evitare il cacao o la cioccolata in quanto ricchi di nichel che possono favorire, in questo caso, l’infiammazione intestinale.

 

 

Si può addizionare il triptofano sotto forma di integratore?

Esistono in commercio prodotti a base di semi di Griffonia simplicifolia che sono ricchi  di triptofano.

Possono essere utili quando non si riesce a consumare adeguate quantità di cibi ricchi in triptofano oppure in corso di dieta antinfiammatoria per il riequilibrio  della flora intestinale in pazienti trattati per fibromialgia, emicrania, fame nervosa, insonnia, disturbi del comportamento alimentare, depressione.

Per informazioni puoi scrivermi oppure chiamarmi direttamente al numero 349 5823384