Gluten Sensitivity, non è Celiachia

Gluten Sensitivity, non è Celiachia

La Gluten Sensitivity, la sensibilità al glutine non celiaca,si riferisce a quei pazienti che, pur non essendo celiaci, presentano sintomi simili alla celiachia ma con anticorpi della celiachia negativi e assenza di danno della mucosa intestinale.

Verosimilmente alla celiachia, l’esclusione degli alimenti contenenti glutine, favorisce la remissione dei sintomi.

QUALI SONO LE CAUSE?

Non si conoscono ancora bene le cause che scatenano i sintomi intestinali simil – celiachia ma si ipotizza una risposta anomala del sistema immunitario nei confronti di alimenti contenenti glutine i quali sono anche ricchi di carboidrati complessi e facilmente fermentabili.

Inoltre, gli alimenti ricchi di glutine sono di solito anche ricchi di micotossine e pesticidi che danneggiano la mucosa intestinale causando svariate sintomatologie tra le quali le più frequenti sono rappresentate da diarrea frequente.

COME SI FA DIAGNOSI?

Dopo aver escluso celiachia o allergia al glutine, la diagnosi viene fatta sulla base di criteri di esclusione dei cibi contenenti glutine.

Si elimina il glutine per un certo periodo e poi si reinserisce gradualmente valutando i sintomi.

Se i sintomi ricompaiono dopo la reintroduzione, anche minima, di glutine allora si fa diagnosi di gluten- sensitivity.

Spesso la ricomparsa dei sintomi non è immediata ma è dose dipendente cioè dipende dalla quantità e anche dalla qualità di glutine ingerito.

Esempio: se ingerisco un pezzetto di pane e non ho nessun sintomo, questo indica che riesco a tollerare quella quantità. Se, invece del pezzetto di pane, mangio una pagnotta e subito dopo si presentano i disturbi, allora vuol dire che ho superato un valore soglia oltre il quale non riesco a tollerare quella quantità di glutine.

Inoltre, se l’alimento che contiene glutine è fatto con farine moderne geneticamente modificate, la quantità di glutine è troppo alta per essere tollerata dall’intestino di un individuo sensibile al glutine.

TEST GENETICO CELIACHIA E ANTICORPI ANTI-GLIADINA?

Si è visto, che il 50% dei soggetti gluten-sensitivity, presentano positività per il Test DNA celiachia oppure per gli anticorpi antigliadina ma i villi intestinali appaiono integri e sani con presenza, talvolta, di linfociti dell’epitelio intestinale, che indicano un’attivazione della risposta immunitaria.

POSSIBILE CAUSA: FLORA INTESTINALE CATTIVA?

Nella mia pratica di Biologa Nutrizionista, ho potuto constatare, che in soggetti inizialmente sensibili al glutine, che lamentavano sintomi sovrapponibili a quelli della celiachia, dopo aver ripristinato l’equilibrio della mucosa intestinale e della flora batterica residente, riuscivano a tollerare di nuovo il glutine.

Questo indica che, se la mucosa intestinale è integra, essa riesce a distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo mantenendo l’equilibrio del sistema immunitario. In questo caso, il glutine, ma anche altre sostanze, vengono riconosciute e digerite nel modo corretto.

STRATEGIE DI CURA della SENSIBILITA’ AL GLUTINE NON CELIACA

Nel mio studio, quotidianamente, si rivolgono a me persone con sintomi di sospetta celiachia o gluten sensitivity.

In questi casi, uno screening iniziale, prevede l’effettuazione del Test del DNA celiachia spesso associato al Test DNA lattosio.

Se i test risultano negativi, procedo con il Gut Screening, un’analisi completa della flora intestinale

(su feci e urine) che valuta accuratamente quantità e qualità della flora intestinale.

Successivamente, si imposta un trattamento di pulizia intestinale con olii essenziali, riequilibrio

della flora intestinale buona con pre e probiotici e infine ripristino della mucosa intestinale.

Il trattamento è altamente specifico per quel paziente e mirato contro il  batterio o fungo

patogeno. 

CASO PRATICO:

Arianna, 21 anni, viene da me nell’Ottobre 2017 dichiarando di avere diarrea intermittente da quando era piccola, digestione difficile, aftosi orali frequenti, psoriasi sul cuoio capelluto, tiroidite autoimmune.

Ha effettuato varie visite ed esami presso l’ospedale le Molinette di Torino.

L’iter di esami che ha fatto sono stati:

colonscopia con esito negativo;

Breath test al lattosio con esito negativo;

anticorpi celiachia negativi;

test allergologici negativi.

La diagnosi è stata: sindrome del colon irritabile.

Intanto lei continuava a soffrire di tutti i sintomi con diarrea costante tanto da dover assumere 3 Imodium al giorno, finché non si rivolge a me.

A quel punto, dopo una corretta anamnesi e accurata intervista alimentare, ritengo giusto farle effettuare un test delle intolleranze alimentari da cui risulterà intolleranza al latte e lieviti.

Dopodichè, le propongo una dieta disintossicante e antinfiammatoria con esclusione momentanea di latte e derivati, lieviti, assunzione limitata o quasi priva di glutine e aggiungo un trattamento con prodotti per la pulizia intestinale e per il ripristino della flora intestinale.

Dopo 1 mese la frequenza delle scariche, da 3 al giorno diminuisce a 2 o 3 volte a settimana. La digestione migliora e così il gonfiore intestinale. Le afte diminuiscono.

Dopo 2 mesi la diarrea scompare, idem le afte orali. Finisce il trattamento con probiotici.

Dopo 3 mesi la dissenteria ricompare a tratti nonostante la dieta venga seguita alla lettera.

Dopo 5 mesi decido di farle effettuare l’esame della flora intestinale (gut screening) da cui risulterà un eccessiva presenza di Candida intestinale (fungo patogeno se presente in eccesso). Seguirà un trattamento di circa 4 mesi per debellare la Candida.

Dopo circa 1 anno Arianna afferma di aver risolto tutti i suoi problemi. E’ riuscita a reinserire di nuovo buone quantità di latte (formaggi) e glutine e afferma di essere rinata dopo tanti anni di visite ed esami fatti senza riconoscere la causa dei suoi disturbi.

Questo caso pratico ci fa capire come una sensibilità al glutine o intolleranza al latte possa invece nascondere un problema della flora intestinale (disbiosi).

Per informazioni o per esporre la tua problematica puoi scrivermi oppure chiamarmi direttamente al numero 349 5823384.