In questo articolo ti spiegherò come riuscire a distinguere la fame nervosa dalla vera fame.
“Non riesco a seguire una dieta perché non appena mi capita di essere nervosa mi attacco alla prima cosa che trovo anche se non ho fame. Il bello è che me ne rendo anche conto! Ma non ce la faccio. La prego mi aiuti!”
Questa è la richiesta di aiuto di tante donne.
Per semplificare ti parlerò di “fame di pancia” per indicare la fame biologica cioè la fame vera e di “fame di testa” per indicare la fame nervosa cioè quella emotiva.
Vediamo le differenze.
La FAME DI PANCIA o vera è localizzata principalmente nell’addome.
Ti faccio un esempio:
Se per qualche motivo, sei costretta a saltare il pranzo e arrivi a casa alle sei del pomeriggio, ti accorgi di avere i crampi allo stomaco e il gorgoglio della pancia é talmente forte che lo sente anche chi ti è vicino!
Cosa accade dal punto di vista biologico?
Quando il corpo va in carenza di energia, la glicemia nel sangue scende sotto il livello normale. Puoi avvertire senso di debolezza, capogiri e calo dell’attenzione. Questi segnali indicano che il corpo ti sta chiedendo di immagazzinare altra energia cioè di mangiare.
Altri fattori biologici che promuovono la fame possono essere la diminuzione di massa grassa, dovuta per esempio ad una perdita di peso repentina, oppure una condizione di stress.
Come si presenta la fame di pancia o vera?
La fame vera si presenta in maniera graduale, iniziando con un leggero languorino e qualche brontolio, fino ad arrivare con il tempo ad una sgradevole sensazione di tensione allo stomaco.
Inoltre, anche se potrà sembrarti strano, la fame vera può essere rimandata!
Intendo dire che se appena senti questa sensazione decidi di aspettare a mangiare, è probabile che sparisca per un po’ e si ripresenti dopo 15-20 minuti.
Quando senti il bisogno di mangiare prova a distrarre l’attenzione su qualcos’altro. Potresti stupirti di scoprire che si può tollerare la fame, e che spesso va e viene.
La FAME DI TESTA o nervosa invece è localizzata “dal collo in su”.
Il bisogno di mangiare dovuto ad un particolare stato emotivo lo senti sopratutto nella bocca, nel palato e sulla lingua.
Per farti un esempio:
ti sarà capitato sicuramente di trovarti a divorare una brioche con la crema e di renderti conto che, in realtà, il tuo stomaco non era poi così vuoto, anche perché avevi finito di cenare qualche minuto prima.
In questo caso hai sperimentato un attacco di “fame nervosa”.
Si può mangiare per tanti motivi: per alleviare la tensione, per sentirsi coccolati come quando eravamo piccoli o perché siamo annoiati, tristi o arrabbiati.
Per molte persone è estremamente rassicurante, in una serata in cui ci si sente un po’ soli, mettersi su divano con una scodella piena di patatine a guardare un film!
Come si presenta la fame di testa o nervosa?
La fame nervosa nasce all’ improvviso, da un momento all’altro, e ci da la sensazione di dover mangiare immediatamente. Ci sembra di non poter riuscire ad aspettare nemmeno un minuto in più.
Quando proviamo un’emozione molto intensa, soprattutto se negativa, sentiamo una spinta profonda e urgente nel cercare di attenuarla con la cosa che abbiamo più a disposizione, il cibo.
Come possiamo distinguere i due tipi di fame?
Se hai veramente fame, probabilmente sarai spinto a cercare alimenti che ti diano una quantità maggiore di energia, come i carboidrati. Ma in ogni caso avrai il desiderio di mangiare qualsiasi cosa.
Nella mente si fa strada un pensiero del tipo: “ho una fame da lupi, mangerei qualsiasi cosa”
Per la fame nervosa, sentiamo il bisogno di mangiare uno o alcuni cibi in particolare perché abbiamo la sensazione che solo quelle cose in particolare riusciranno a saziarci.
Desideriamo proprio quella brioche al cioccolato oppure esattamente quella pizza con i wurstel.
Può succedere per esempio di trovarci in uno stato d’animo negativo, e di visualizzare immediatamente nella nostra mente l’immagine di un alimento in particolare. Questa immagine provoca l’immediato bisogno di cercarlo e trovarlo, iniziamo persino a pregustarlo e a salivare al pensiero.
Questo avviene perché in qualche momento della nostra vita, inconsapevolmente, abbiamo associato quel cibo allo stare meglio, e gli abbiamo attribuito il potere quasi magico di aiutarci a gestire quel particolare tipo di stato d’animo. Il che può essere in parte vero perché il successivo innalzamento della glicemia provoca sensazioni di benessere. Il problema è che queste sensazioni durano molto poco, lasciando di nuovo spazio alle emozioni negative che ci hanno portato a mangiare in eccesso, e che probabilmente ci spingeranno a farlo di nuovo.
Ora ti presenterò una serie di casi pratici che riscontro nella quotidianità di molte donne:
1° CASO:
“Dopo una giornata di lavoro torno a casa e mi capita di mangiare tutto quello che trovo a tiro”
1° situazione:
hai saltato il pranzo perché non avevi il tempo di mangiare, torni a casa, ti senti debole e hai anche il mal di testa. Sei in ipoglicemia cioè il tuo corpo è scarico di energia.
Vai in cucina, apri il frigo o la dispensa e mangi la prima cosa che ti capita, di solito carboidrati (pane, biscotti, brioscine, etc. ), più ne mangi e più ne vuoi, ti sembrerà di non saziarti mai.
Se poi, magari in ufficio hai avuto discussioni con qualche tuo collega o con il tuo capo e sei nervosa, alla fame vera o di pancia si assocerà anche la fame nervosa o di testa. Puoi incorrere nel rischio di farti una bella abbuffata con i cibi che più ti appagano (cioccolato, brioche, etc.).
Il senso di sazietà arriverà solo quando ti senti pieno come un uovo e ti passerà il mal di testa oppure quando ti senti male da sentire il desiderio di vomitare. A quel punto è troppo tardi. Avrai fatto scorta di alimenti calorici e non sani (di proteine e fibre, nemmeno l’ombra!).
Questo atteggiamento, protratto nel tempo, ti porterà ad aumentare di peso.
Cosa fare in questo caso?
- Non saltare mai i pasti;
- Fai sempre un pranzo che contenga carboidrati, proteine e fibre cioè il pasto deve essere saziante;
2° situazione: alle 13.00 hai fatto un pranzo equilibrato con carboidrati, proteine, verdure, alle 14.00 avverti fame, molto probabilmente si tratterà di fame di testa perché per digerire un pranzo completo, il nostro corpo impiega circa 3 ore.
Ti insegno un trucchetto:
- quando avverti fame e vuoi capire se è vera fame o fame nervosa, guarda l’orologio. Se sono trascorse almeno 3 ore da un pasto completo e avverti un languorino allo stomaco, allora ti puoi concedere uno spuntino.
- Se invece sono trascorse solo 2 ore dal pranzo e senti la salivazione che aumenta e la voglia irrefrenabile di un particolare cibo, fermati un attimo, fai un respiro profondo e fai questo ragionamento nella tua mente: ho pranzato alle 13.00, adesso sono le 14.00; non è possibile che abbia già fame!
Molto probabilmente sei in ansia per qualcosa oppure sei nervosa. In tal caso, si tratterà di fame nervosa. Distogli il pensiero dalla ricerca di quel cibo che ti consola trovando un diversivo, ad esempio puoi uscire di casa per andare a fare una passeggiata oppure puoi chiamare un’amica che magari ti mette di buon umore per scambiare due chiacchiere. Insomma trova un’alternativa altrettanto gratificante che vada a sostituire la ricerca del cibo. Può essere utile attaccare sul frigo o sulla dispensa dei bigliettini con su scritto “Sono sazia”. In questo modo il cervello percepisce il senso di sazietà. Questo si chiama autocontrollo.
2° CASO:
“Quando sono sotto ciclo ho voglia di cioccolato”.
Nella fase premestruale avverti sbalzi di umore, irritabilità, malinconia e rabbia. I livelli di estrogeni e progesterone calano. In più, crolla la serotonina (il cosiddetto ormone del buonumore) e sale il cortisolo (l’ormone dello stress), scatenando nell’organismo l’effetto “fame nervosa”.
Cosa fare in questo caso?
Mangia un pò di cioccolato ma senza sentirti in colpa. Il cioccolato ti farà aumentare i livelli di serotonina e starai meglio. Ma limitati a 2-4 quadretti possibilmente fondente.
3° CASO:
“Nel dopo cena, mi siedo sul divano per guardare la tv ho una voglia irrefrenabile di dolce che non riesco a gestire, è più forte di me”
hai fatto una cena equilibrata alle 19.00. Può essere normale avvertire fame alle 22.00 se sei ancora sveglio e vuoi rilassarti un attimo. Ma questa fase va gestita bene. Se ti limiti al cioccolatino oppure ad un dolcino, la situazione è sotto controllo. Hai soddisfatto il desiderio di quel cibo, ti senti felice e appagata.
Se invece ti lasci sopraffare dalle emozioni negative che girano nella tua testa, il cioccolatino diventa una scatola di cioccolatini e il dolcino la confezione di dolcini. Ti senti in colpa e insoddisfatta di te stessa.
Se stai seguendo un percorso alimentare, hai vanificato tutti i buoni propositi di cambiare le tue abitudini alimentari per ritrovare finalmente il tuo peso forma.
Purtroppo quest’ultima situazione è la causa più diffusa di abbandono di molte diete. In questi casi è importante affrontare un percorso psicologico con una psicologo/a che vada più a fondo per trovare la causa dello stato di malessere.
Cosa fare in questo caso?
Se soffri di fame nervosa e hai fatto tante diete nel corso della tua vita ma non sei mai arrivata all’obbiettivo che ti eri prefissata, molto probabilmente è perché non hai mai associato un percorso psicologico che ti ha chiarito la causa della ricerca del cibo come gratificazione.
Nello “Studio Sincronie” di Ivrea e nello “Studio Gazzola” di Milano dove lavoro, mi avvalgo della collaborazione di valide psicologhe che sapranno aiutarti a risolvere i tuoi problemi di fame nervosa.
Per maggiori informazioni contattami.